Domanda:
Cosa significa il Michelsom-Morley experimento?
goring
2006-06-20 05:38:35 UTC
Cosa significa il Michelsom-Morley experimento?
Tre risposte:
Daneel Olivaw
2006-06-20 05:42:30 UTC
L'esperimento di Michelson-Morley, è uno dei più famosi ed importanti esperimenti della storia della fisica. Venne eseguito nel 1887 nell'attuale Case Western Reserve University ed è considerato la prima forte prova contro la teoria dell'etere luminifero.



La fisica nel XIX secolo postulava che le onde (luminose, sonore, etc.) dovessero avere un mezzo che consentiva la loro propagazione, per la luce si era pensato all'etere luminifero.

Un interferomentro MichelsonL'esperimento originale utilizzò più specchi di quelli mostrati, la luce veniva riflessa avanti e indietro diverse volte prima di ricombinarsi.

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Un interferomentro Michelson

L'esperimento originale utilizzò più specchi di quelli mostrati, la luce veniva riflessa avanti e indietro diverse volte prima di ricombinarsi.



Durante il XVIII secolo si credeva che l'aria fosse formata da una sostanza invisibile a cui i fisici diedero il nome di etere: pensavano che ogni corpo che si muovesse nell'universo producesse un vento (vento d'etere) che si muoveva alla stessa velocità del corpo in movimento ma con direzione opposta. Per esempio, la Terra si muove nell'universo a 30 Km/s perciò ci dovrebbe essere un vento a 30 Km/s che spazzerebbe la Terra in direzione opposta al proprio cammino. Ovviamente qualsiasi cosa è influenzata dal vento, compresa la luce.



Albert Abraham Michelson, che aveva insegnato fisica all'istituto di Cleveland in Ohio, decise di provare a misurare la velocità della luce per vedere se si trovava traccia del vento d'etere e si mise in contatto con Edward Morley, uno scienziato dall'aspetto trasandato, che offrì il suo seminterrato per l'esperimento. Correva l'anno 1887.



L'apparecchio fu montato su una lastra di pietra quadrata di 15 cm di lato e circa 5 cm di spessore. Per eliminare le vibrazioni la lastra veniva fatta galleggiare su mercurio liquido, il quale accorgimento permetteva di mantenere la lastra orizzontale e di farla girare attorno ad un perno centrale. Un sistema di specchi inviava il raggio di luce per un percorso di otto viaggi di andata e ritorno allo scopo di rendere il viaggio del raggio di luce più lungo possibile. Una volta effettuato l'esperimento non si trovò traccia di un vento d'etere in quanto la velocità della luce era indipendente dalla direzione e di poco superiore a 300000 Km/s.



Infatti se il vento d'etere fosse esistito la velocità della luce sarebbe stata diversa nelle varie direzioni, quindi, guardando all'interno dell'interferometro, si sarebbero viste delle frange di interferenza. La cosa non accadde neanche ripetendo l'esperimento a distanza di tempo e di luogo.



Con questo esperimento fallisce la composizione delle velocità nel caso della luce perché appunto la luce non viene trascinata da nessun mezzo fisico. Due spiegazioni sono possibili al fallimento dell'esperienza di Michelson e Morley:



* il braccio dell'interferometro nella direzione del moto dell'etere si accorcia (contrazione di Fitzgerald)

* la velocità della luce è la medesima in tutte le direzioni



Einstein accetta la seconda soluzione che va considerata come una riprova dell'isotropia dello spazio per tutti gli osservatori. La spiegazione di tale risultato secondo Einstein è che non vi è nessun etere.



La conclusione, che la velocità della luce è indipendente dal moto della sorgente e dell'osservatore, fu l'ipotesi da cui partì Einstein per sviluppare la teoria della relatività ristretta.
Pasquale
2006-06-23 08:00:33 UTC
E' l'esperimento che dimostrò che la luce per viaggiare non ha bisogno di nessun mezzo, nemmeno dell'etere come prima ipotizzato.
Ivan M
2006-06-20 05:44:29 UTC
Esperimento di Michelson-Morley

Esperimento che portò come conclusione l'impossibilità, con le leggi della meccanica classica, di mettere in evidenza lo spostamento della Terra rispetto all'etere; tale prova si basava sul movimento delle frange di interferenza in relazione al cambiamento della direzione di un fascio luminoso.


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