Domanda:
che diavolo è la termodinamica?
myotismon
2007-04-05 11:35:38 UTC
in parole semplici e povere

quali sono i suoi " 3 principi"
Tredici risposte:
Mai più attivo su answer
2007-04-10 12:26:52 UTC
Ok provo a parlare con il linguaggio degli inesperti ma non ti garantisco il risultato.

Lo studio del calore e della sua trasmissione ha trovato nella storia varie interpretazioni fra le quali la più seguita per lungo tempo, anche se fondamentalmente sbagliata, era che il calore fosse una sorta di fluido posseduto dai corpi (calorico) che a contatto lo scambiavano. L'esigenza nasceva dal voler spiegare la natura del fuoco (prima scoperta dell'uomo) e la dilatazione dei corpi posti sotto fonti di calore. Il quadro fino agli studi "più prettamente scientifici" era questo fino a quando un cert Joule in un esperimento rimasto ormai famoso scoprì che c'era una sostanziale equivalenza fra calore e movimento dei corpi e quello fu l'esperimento che diede vita alla termodinamica cioè lo studio delle degradazioni termiche causate dal movimento. Come infatti preciserò più avanti tutte le forme termiche anche le più impensabili sono generate da movimenti (urti in realtà). Da qui il suffisso di dinamica appunto per precisare movimento. Prima dell'esperimento di Joule era risaputo empiricamente che corpi messi a contatto raggiungono una stessa temperatura ( per brevità non ho fatto una disquisizione su ciò che è la temperatura ma per ora ti basti sapere che le esperienze empiriche riguardo alla dilatazione portarono alla costruzione di scale le cui misure erano termometriche) questo principio successivamente noto come principio zero era alla base del trasferimento del calore fra i corpi che non subiscono trasformazioni. L'esperimento di Joule però imponeva una disquisizione sull'analisi dei sistemi imposti a trasformazioni e questo portò a quello che attualmente è noto come primo principio della termodinamica. Era ancora una volta empirica la constatazione che non esiste una trasformazione netta del lavoro in calore e in qualche modo questo lavoro doveva andare a modificare lo stato del sistema. questa energia sovrabbondante il calore fu chiamata energia interna U in analogia all'energia potenziale posseduta dai corpi nei campi conservativi. in breve il primo principio poteva essere espresso come Q-L= U

Dalla constatazione che sistemi termodinamici riferiti a gas possono mutare il proprio stato solo cambiando tre grandezze fra loro collegate da trasformazioni analizzate da Charles, Boyle, Gay-Lussac, e Lord Kelvin cioè temperatura, pressione, volume e quantità di gas in esame (moli) si ottenne una relazione per l'energia interna legata alle variazioni termiche e alla energia cinetica delle molecole che compongono il gas, tale studio fu portato avanti da Stefan Boltzmann che trovò attraverso una analisi statistica, un'espressione per l'energia macroscopica legata proprio alla natura delle molecole e allo stato termico. L'espressione dell'energia interna (trovata per trasformazioni a volume costante (isocore) ma con validità generale) era U = n Cv dT dove Cv esprimeva il calore molare a volume costante e la teperatura T era espressa in Kelvin cioè utilizzando la scala termometrica assoluta per la quale esiste uno zero assoluto che si ritrova a -273,15 °C.

Il secondo principio della termodinamica è in realtà l'insieme di due negazioni e in estrema sintesi afferma che non si possono creare macchine termiche ad una sola sorgente che trasformano il calore in lavoro come unico risultato e nemmeno prelevare calore da una sorgente più fredda per darne ad una più calda. In pratica con questo principio si stabilisce che la più semplice delle macchine termiche debba funzionare fra due diverse temperature (sorgenti) dall'analisi netta di questi risultati riesce il terzo principio che il più delle volte è considerato parte integrante del secondo. Il terzo principio fa si che si possa definire una funzione di stato, chiamata entropia, che misura lo stato del disordine dei sistemi. Per meglio chiarire il concetto, l'entropia non misura altro che quanto calore si sviluppa ad una determinata temperatura, cioè quanta dell'energia cinetica delle molecole di un sistema subisce una degradazione termica S = dQ/T. In pratica per il terzo principio l'entropia, cioè il disordine, di un sistema isolato non può diminuire. In pratica facendo un esempio più pratico che termodinamico questo principio afferma che in uno stato a entropia massima (disordine massimo) non può aversi una evoluzione che porta ad un ordine maggiore e per dare una similitudine stabilisce che dato un mazzo di carte preventivamente mischiato un sistema non può evolvere rimettendo le carte del mazzo nell'ordine dei semi.



Mi spiace per quelli che ritengono che io non sia stato categorico e preciso ma visto la complicazione che si ha nel parlare di argomenti fisici in maniera divulgativa spero che siate indulgenti. Per quanto riguarda l'interlocutore spero di aver almeno in parte chiarito alcuni concetti che son a volte stati riportati pedissequamente da fonti web.
anonymous
2007-04-05 11:49:00 UTC
in una frase cos'è e cosa fa.. uno scambio di energia con altri sistemi o con l'ambiente

Lo stato di un sistema macroscopico in equilibrio è specificato dal valore che assumono determinate grandezze, come temperatura, pressione e volume, dette variabili termodinamiche o variabili di stato. Altre variabili, quali ad esempio la densità, il calore specifico, il coefficiente di compressibilità e di dilatazione termica, possono essere determinate e correlate per fornire una descrizione più completa del sistema e dell'ambiente circostante.

poi ci sono 4 principi.. ecc ecc.. cmq non si può spiegare in parole povere!!!!
joseph
2007-04-10 09:47:03 UTC
Myotisman:



Tutte le risposte che ti hanno datto già sono vere e buone, ma forse tu bisogni prima qualcosa più basilare per riuscire a capire bene.

Ecco:

Calore= Una forma d' energia. (Altre forme: elettrica, mechanica, chimica, atomica, ecc)

Energia= La capacità di fare lavoro.

Termodinamica= Rama della scienza che tratta della azione mechanica del calore (come si muove).

Isolante= Sostanza che ralenta il movimento del calore.



Una forma d' energia diventa con facilità ad altra:

Elettrica a mechanica ---- in un motore elettrico.

Chimica ad elettrica ---- in una batteria di pile.

Elettrica a calorica ---- in un forno elettrico o una pentola elettrica.



Il calore (energia calorica) sempre viaggia (è trasferita) dallo caldo allo fredo attraverso tre canali;

RADIAZIONE --- attraverso delle onde, (sole a terra)

CONVEZIONE --- attraverso una corrente di gas o liquido (terra ad aria).

CONDUZIONE --- per contatto di una molecola ad altra (pentola allo spaghetti).



Lo studio e la misura di tutti questi movimenti, è la termodinamica. (I tre principi sono già detto sopra).

Spero sia un po più chiaro per te.

Buona serata!
Silvia...
2007-04-10 03:25:21 UTC
La termodinamica è quella branca della fisica che descrive le

trasformazioni subite da un sistema in seguito ad un processo di scambio di energia con altri sistemi o con l'ambiente



esterno.





principio zero

Il principio zero della termodinamica dice semplicemente che, se un corpo "A" è in equilibrio termico con un corpo "B" e "B" è in equilibrio termico con un corpo "C", "A" e "C" sono in equilibrio tra loro.



1 principio

Il primo principio viene tradizionalmente enunciato come "In un sistema chiuso si ha che ΔU = ΔQ - ΔL dove U è l'energia interna del sistema. Per Energia Interna si intende la somma delle energie cinetiche e di interazione delle diverse particelle di un sistema. ΔQ è il calore scambiato tra ambiente e sistema (positivo se fornito al sistema) e ΔL il lavoro compiuto (positivo se compiuto dal sistema sull'ambiente).



2 principio

è impossibile realizzare una macchina ciclica che abbia come unico risultato il trasferimento di calore da un corpo freddo a uno caldo (enunciato di Clausius) o, equivalentemente, che è impossibile costruire una macchina ciclica che operi producendo lavoro a spese del calore sottratto a una sola sorgente (enunciato di Kelvin).



3 principio

È strettamente legato al secondo, e in alcuni casi è considerato come una conseguenza di quest'ultimo. Può essere enunciato dicendo che è impossibile raggiungere lo zero assoluto con un numero finito di trasformazioni e fornisce una precisa definizione della grandezza chiamata entropia. Esso afferma inoltre che l'entropia per un solido perfettamente cristallino, alla temperatura di 0 Kelvin è pari a 0.
anonymous
2007-04-06 06:20:49 UTC
Ci sono degli argomenti che non si possono sviluppare con parole semplici e, tanto meno, con parole povere. In particolare, parte della termodinamica diviene comprensibile solo dopo l' assimilazione di calcoli concettualmente complicatissimi.

Dalle risposte finora apparse ,appare già la validità di quanto detto.

Un aforisma pero può essere espresso in parole povere : che

l' ENTROPIA sarà la causa della fine del mondo.
anonymous
2007-04-05 13:57:58 UTC
La termodinamica è quella branca della fisica che descrive le trasformazioni subite da un sistema macroscopico a seguito

di uno scambio di energia con altri sistemi o con l'ambiente. I principi della termodinamica sono di importanza

fondamentale in ogni campo della scienza e della tecnica.



La termodinamica studia l’evoluzione di sistemi fisico-chimici tenendo conto degli scambi di energia in tutte le forme

che possono verificarsi fra sistema ed ambiente esterno; fornisce un bilancio energetico dei fenomeni termici e ne indica

il senso di evoluzione.



La parola 'termodinamica' (da therme [calore] e dynamis [potenza]), inizialmente coniata per sintetizzare lo sforzo di

trasformare il calore in potenza (lavoro), oggi compendia tutte le forme dell’energia e le sue trasformazioni; fanno parte

dell’indagine: produzione di potenza, refrigerazione, cambiamenti di stato di aggregazione della materia, reazioni

chimiche...



La termodinamica si basa sul concetto di sistema macroscopico (o sistema termodinamico), definito come una porzione

di materia geometricamente individuata, che esiste in un ambiente infinito e imperturbabile. Lo stato di un sistema

macroscopico in equilibrio è specificato dal valore che assumono determinate grandezze, come temperatura, pressione e

volume, dette variabili termodinamiche o variabili di stato. Altre variabili, quali ad esempio la densità, il calore specifico,

il coefficiente di compressibilità e di dilatazione termica, possono essere determinate e correlate per fornire una

descrizione più completa del sistema e dell'ambiente circostante.

Il primo principio è dunque un principio di conservazione dell'energia. Esso afferma che, poiché l'energia non può

essere né creata né distrutta, la somma della quantità di calore ceduta a un sistema e del lavoro compiuto sul

medesimo deve essere uguale all'aumento dell'energia interna del sistema stesso. Calore e lavoro sono i mezzi

attraverso i quali i sistemi si scambiano energia.

Il secondo principio afferma che l'entropia di un sistema isolato non può diminuire.

Pertanto, quando un sistema isolato raggiunge una configurazione di massima entropia non può subire trasformazioni: ha raggiunto l'equilibrio.
anonymous
2007-04-05 13:48:19 UTC
termodinamica:studio dei meccanismi di propagazione del calore.

ricorda: calore=energia(di "2° grado") che si propaga da un corpo più caldo a uno più freddo; temperatura:misura dello stato energetico di un corpo, cioè un dato di fatto:parametro che ti fa dire che un corpo è caldo o freddo.

1°principio:conservazione di energia L=Q

2°: limitazione al primo:non tutto il calore può essere trasformato in lavoro(per qst di2°grado), invece il lavoro può exere trasf in calore completamente;il calore non può passare da un corpo freddo a uno caldo:spontaneità delle reazioni naturali->aumento di entropia

3°ricordo che era correlato al fatto che non si può raggiungere lo zero assoluto, cioè in natura non è possibile raggiungere la temp di -273C°

ciao ciao
anonymous
2007-04-05 13:34:04 UTC
la branchia della fisica che studia il calore e i suoi comportamenti
nanni m
2007-04-05 12:00:01 UTC
e la parte della fisica che studia

i processi in cui viene scambiata energia sotto forma di calore o avvengono variazioni di temperatura



principio zero

se A è in equlibrio termico con B e B è in equlibrio termico

con C allora A e C sono in eq termico



1 principio DU=Q+L

il calore è una forma di energia

l'energia si conserva (non viene ne distrutta ne creata)



2 principio DS universo >= O

l'entropia dell universo aumenta sempre ovvero aumnta il disordine(caos) al massimo la variazione è 0 per un processo reversibile(infinitamente lento)

il moto perpetuo è impossibile!

è impossibile trasformare integralmente il calore in lavoro

il calore si trasferisce spontaneamente da un corpo caldo a uno freddo mai il contrario(è necessario del lavoro)



3 principio

è impossibile raggiungere lo zero assoluto tramite un numero finito di operazioni

il rendimnto di una macchina termica

è sempre minore di 1(irreversibilita)

il rendimnto di una macchina tende a zero se la temperatura tende allo zero assoluto
Davide S
2007-04-05 11:52:05 UTC
La termodinamica è quella branca della fisica che descrive le trasformazioni subite da un sistema in seguito ad un processo di scambio di energia con altri sistemi o con l'ambiente esterno.



La termodinamica classica si basa sul concetto di sistema macroscopico, ovvero una porzione di materia fisicamente o concettualmente separata dall'ambiente esterno, che spesso per comodità si assume non perturbato dallo scambio di energia con il sistema. Lo stato di un sistema macroscopico che si trova all'equilibrio è specificato da grandezze dette variabili termodinamiche o di stato come la temperatura, la pressione, il volume, la composizione chimica.

Fu Sadi Carnot nel 1824 il primo a dimostrare che si può ottenere lavoro dallo scambio di calore tra due sorgenti a temperature diverse. Attraverso il teorema di Carnot e la macchina ideale di Carnot quantificò questo lavoro e introdusse il concetto di rendimento termodinamico.



Nel 1848 Lord Kelvin utilizzando la macchina di Carnot introdusse il concetto di temperatura termodinamica assoluta e a lui si deve un'enunciato del secondo principio della termodinamica.



Nel 1850 Joule dimostra l'uguaglianza delle due forme di energia (allora si credeva esistesse ancora il fluido calorico).



A questo punto si era posto il problema che se era possibile ottenere calore dal lavoro in modo totale, non era possibile ottenere l'inverso. A questo risultato approda anche Clausius che nel 1855 introdusse la sua disuguaglianza per riconoscere i processi reversibili da quelli irreversibili e la funzione di stato entropia.

Un sistema termodinamico è una porzione di spazio, separata dal resto dell’universo (cioè l’ambiente esterno) mediante una superficie di controllo (superficie reale o immaginaria, rigida o deformabile), sede di trasformazioni interne e scambi di materia o energia con l’ambiente esterno



Si possono distinguere vari tipi di sistemi, in dipendenza dal modo di scambiare energia con l'esterno:



* sistemi isolati: non scambiano calore, materia, lavoro con l'esterno;

* sistemi chiusi: scambiano energia (calore, lavoro), ma non materia con l'esterno. Quando un sistema scambia calore, lavoro o entrambi, lo si può classificare in base alle proprietà al bordo:

o bordo adiabatico: non permette scambio di calore;

o bordo rigido: non permette scambio di lavoro;

* sistemi aperti: permettono scambio di energia e materia con l'esterno. Un contorno che permette scambio di materia è detto permeabile (o semipermeabile, se lascia passare solo determinate specie chimiche).



I principi della termodinamica vennero enunciati nel corso del XIX secolo e regolano le trasformazioni termodinamiche, il loro procedere, i loro limiti.



Si possono distinguere tre principi di base più un principio zero che definisce la temperatura, e che è implicito negli altri tre.

PRINCIPIO ZERO:

Quando due sistemi interagenti sono in equilibrio termico, condividono alcune proprietà, che possono essere misurate dando loro un preciso valore numerico. In conseguenza, quando due sistemi sono in equilibrio termico con un terzo, sono in equilibrio tra loro e la proprietà condivisa è la temperatura. Il principio zero della termodinamica dice semplicemente che, se un corpo "A" è in equilibrio termico con un corpo "B" e "B" è in equilibrio termico con un corpo "C", "A" e "C" sono in equilibrio tra loro.



Tale principio spiega il fatto che due corpi a temperature diverse, tra cui si scambia del calore, (anche se questo concetto non è presente nel principio zero) raggiungono la stessa temperatura. Nella formulazione cinetica della termodinamica, il principio zero rappresenta la tendenza a raggiungere un'energia cinetica media comune degli atomi e delle molecole dei corpi tra cui avviene scambio di calore: in media, come conseguenza degli urti delle particelle del corpo più caldo, mediamente più veloci, con le particelle del corpo più freddo, mediamente più lente, si avrà passaggio di energia dalle prime alle seconde, tendendo dunque ad uguagliare le temperature. L'efficienza dello scambio di energia determina i calori specifici dei materiali coinvolti.

PRIMO PRINCIPIO:

Quando un corpo viene posto a contatto con un altro corpo relativamente più freddo, avviene una trasformazione che porta a uno stato di equilibrio, in cui sono uguali le temperature dei due corpi. Per spiegare questo fenomeno, gli scienziati del XVIII secolo supposero che una sostanza, presente in maggior quantità nel corpo più caldo, passasse nel corpo più freddo. Questa sostanza ipotetica, detta calorico, era pensata come un fluido capace di muoversi attraverso la materia. Il primo principio della termodinamica invece identifica il calore come una forma di energia che può essere convertita in lavoro meccanico ed essere immagazzinata, ma che non è una sostanza materiale. È stato dimostrato sperimentalmente che il calore, misurato originariamente in calorie, e il lavoro o l'energia, misurati in joule, sono assolutamente equivalenti. Ogni caloria equivale a 4,186 joule.



Il primo principio è dunque un principio di conservazione dell'energia. In ogni macchina termica una certa quantità di energia viene trasformata in lavoro: non può esistere nessuna macchina che produca lavoro senza consumare energia. Una simile macchina, se esistesse, produrrebbe infatti il cosiddetto moto perpetuo di prima specie.



Il primo principio viene tradizionalmente enunciato come "In un sistema chiuso si ha che ΔU = ΔQ - ΔL dove U è l'energia interna del sistema. Per Energia Interna si intende la somma delle energie cinetiche e di interazione delle diverse particelle di un sistema. ΔQ è il calore scambiato tra ambiente e sistema (positivo se fornito al sistema) e ΔL il lavoro compiuto (positivo se compiuto dal sistema sull'ambiente). La convenzione dei segni risente del legame con lo studio dei motori termici, nei quali il calore viene trasformato (parzialmente) in lavoro.

SECONDO PRINCIPIO:

Esistono diversi enunciati del secondo principio, tutti equivalenti, e ciascuna delle formulazioni ne mette in risalto un particolare aspetto. Esso afferma che è impossibile realizzare una macchina ciclica che abbia come unico risultato il trasferimento di calore da un corpo freddo a uno caldo (enunciato di Clausius) o, equivalentemente, che è impossibile costruire una macchina ciclica che operi producendo lavoro a spese del calore sottratto a una sola sorgente (enunciato di Kelvin). Quest'ultima limitazione nega la possibilità di realizzare il cosiddetto moto perpetuo di seconda specie. L'entropia totale di un sistema isolato rimane invariata quando si svolge una trasformazione reversibile ed aumenta quando si svolge una trasformazione irreversibile.

TERZO PRINCIPIO:

È strettamente legato al secondo, e in alcuni casi è considerato come una conseguenza di quest'ultimo. Può essere enunciato dicendo che è impossibile raggiungere lo zero assoluto con un numero finito di trasformazioni e fornisce una precisa definizione della grandezza chiamata entropia. Esso afferma inoltre che l'entropia per un solido perfettamente cristallino, alla temperatura di 0 Kelvin è pari a 0. È facile spiegare questo enunciato tramite la temodinamica molecolare: un solido perfettamente cristallino è composto da un solo complessioma (sono tutti i modi di disporre le molecole, se le molecole sono tutte uguali indipendentemente da come sono disposte, macroscopicamente il cristallo è sempre uguale) e, trovandosi a 0 Kelvin, l'energia vibrazionale, traslazionale e rotazionale delle particelle che lo compongono è nulla, per cui, dalla legge di Bolzmann S = k ln(O) = 0 dove O sono i complessiomi (in questo caso uno solo).



Ecco qua! Informazioni trovate tutte per te!!!!Tvb By Dj Dado
anonymous
2007-04-06 00:29:58 UTC
termodinamica:studio dei meccanismi di propagazione del calore



http://it.wikipedia.org/wiki/Termodinamica



http://it.wikipedia.org/wiki/Secondo_principio_della_termodinamica
anonymous
2007-04-05 11:52:30 UTC
La termodinamica è quella branca della fisica che descrive le trasformazioni subite da un sistema in seguito ad un processo di scambio di energia con altri sistemi o con l'ambiente esterno

Il primo principio

Quando un corpo viene posto a contatto con un altro corpo relativamente più freddo, avviene una trasformazione che porta a uno stato di equilibrio, in cui sono uguali le temperature dei due corpi. Per spiegare questo fenomeno, gli scienziati del XVIII secolo supposero che una sostanza, presente in maggior quantità nel corpo più caldo, passasse nel corpo più freddo. Questa sostanza ipotetica, detta calorico, era pensata come un fluido capace di muoversi attraverso la materia. Il primo principio della termodinamica invece identifica il calore come una forma di energia che può essere convertita in lavoro meccanico ed essere immagazzinata, ma che non è una sostanza materiale. È stato dimostrato sperimentalmente che il calore, misurato originariamente in calorie, e il lavoro o l'energia, misurati in joule, sono assolutamente equivalenti. Ogni caloria equivale a 4,186 joule.



Il primo principio è dunque un principio di conservazione dell'energia. In ogni macchina termica una certa quantità di energia viene trasformata in lavoro: non può esistere nessuna macchina che produca lavoro senza consumare energia. Una simile macchina, se esistesse, produrrebbe infatti il cosiddetto moto perpetuo di prima specie.



Il primo principio viene tradizionalmente enunciato come "In un sistema chiuso si ha che ΔU = ΔQ - ΔL dove U è l'energia interna del sistema. Per Energia Interna si intende la somma delle energie cinetiche e di interazione delle diverse particelle di un sistema. ΔQ è il calore scambiato tra ambiente e sistema (positivo se fornito al sistema) e ΔL il lavoro compiuto (positivo se compiuto dal sistema sull'ambiente). La convenzione dei segni risente del legame con lo studio dei motori termici, nei quali il calore viene trasformato (parzialmente) in lavoro..

Esistono diversi enunciati del secondo principio, tutti equivalenti, e ciascuna delle formulazioni ne mette in risalto un particolare aspetto. Esso afferma che è impossibile realizzare una macchina ciclica che abbia come unico risultato il trasferimento di calore da un corpo freddo a uno caldo (enunciato di Clausius) o, equivalentemente, che è impossibile costruire una macchina ciclica che operi producendo lavoro a spese del calore sottratto a una sola sorgente (enunciato di Kelvin). Quest'ultima limitazione nega la possibilità di realizzare il cosiddetto moto perpetuo di seconda specie. L'entropia totale di un sistema isolato rimane invariata quando si svolge una trasformazione reversibile ed aumenta quando si svolge una trasformazione irreversibile.

Il terzo principio

È strettamente legato al secondo, e in alcuni casi è considerato come una conseguenza di quest'ultimo. Può essere enunciato dicendo che è impossibile raggiungere lo zero assoluto con un numero finito di trasformazioni e fornisce una precisa definizione della grandezza chiamata entropia. Esso afferma inoltre che l'entropia per un solido perfettamente cristallino, alla temperatura di 0 Kelvin è pari a 0. È facile spiegare questo enunciato tramite la temodinamica molecolare: un solido perfettamente cristallino è composto da un solo complessioma (sono tutti i modi di disporre le molecole, se le molecole sono tutte uguali indipendentemente da come sono disposte, macroscopicamente il cristallo è sempre uguale) e, trovandosi a 0 Kelvin, l'energia vibrazionale, traslazionale e rotazionale delle particelle che lo compongono è nulla, per cui, dalla legge di Bolzmann S = k ln(O) = 0 dove O sono i complessiomi (in questo caso uno solo).
Lars
2007-04-05 11:49:31 UTC
La termodinamica è una branca della fisica che studia le trasformazioni dei sistemi macroscopici a seguito di uno scambio di energia con altri sistemi o con l'ambiente. I principi della termodinamica sono di importanza fondamentale in ogni campo della scienza e della tecnica.

Il primo principio dice che:

Il primo principio della termodinamica fornisce una precisa definizione del calore, un altro termine di frequente uso comune. Quando un corpo viene posto a contatto con un altro corpo relativamente più freddo, si verifica una trasformazione che porta a uno stato di equilibrio, nel quale le temperature dei due corpi sono uguali. Per spiegare questo fenomeno, gli scienziati del XVIII secolo ipotizzarono l'esistenza di una sostanza, il "calorico", che si sarebbe trasferita dal corpo più caldo a quello più freddo. Questa sostanza ipotetica era immaginata essere un fluido capace di muoversi attraverso la materia. Il primo principio della termodinamica invece identifica il calore non con una sostanza materiale, ma con una forma di energia, che può essere convertita in lavoro meccanico e immagazzinata. È stato dimostrato sperimentalmente che il calore, misurato originariamente in calorie, e il lavoro o l'energia, misurati in joule, sono completamente equivalenti. Ogni caloria equivale a 4,186 joule.



Il primo principio è dunque un principio di conservazione dell'energia. Esso afferma che, poiché l'energia non può essere né creata né distrutta, la somma della quantità di calore ceduta a un sistema e del lavoro eseguito su di esso deve corrispondere a un aumento dell'energia interna del sistema stesso. Calore e lavoro sono le grandezze fisiche attraverso cui i sistemi si scambiano energia



Il secondo:

impone un'ulteriore condizione alle trasformazioni termodinamiche, dando una precisa definizione della grandezza chiamata entropia. L'entropia è una misura del "disordine" di un sistema, o di quanto questo sia prossimo allo stato di equilibrio. La seconda legge stabilisce che l'entropia – ovvero il disordine – di un sistema non può mai diminuire. Dunque, un sistema isolato che raggiunge la configurazione di massima entropia, non può modificare il suo stato spontaneamente: si trova allo stato di equilibrio. Un'interpretazione di questa legge, dalla quale hanno preso origine le cosiddette teorie del caos, è dunque che la natura preferisce il disordine all'ordine.



Il terzo principio della termodinamica, noto anche col nome di teorema di Nerst, asserisce che è sempre possibile assegnare entropia nulla a un sistema che sia a temperatura zero. Suggerisce perciò l'esistenza di una scala assoluta di temperatura, che include lo zero assoluto. La temperatura di zero assoluto però non può essere raggiunta attraverso un numero finito di trasformazioni fisiche del sistema; nella realtà non è raggiungibile, ma solo approssimabile.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
Loading...