Data la tua imprevedibilità :)....... oso chiederti di desistere dal cancellare la tua domanda dato che non ho il tempo di rispondere prima di questa sera. Anche se con parole non degne di rilevanza avrei piacere di rispondere in merito.
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bene, vedo che resisti ed io ritemprato almeno nel fisico da un leggero pasto, provo a dir la mia svolazzando tra logica e fantasia \_/ (stiramento di braccia).
Mi è sempre piaciuto percorrere col pensiero l'idea fantasiosa di un universo dotato di memoria e coscienza, ma nonostante ogni sforzo, alla fine, pur avendo chiuso la mano pensando di averne afferrato il senso... mi son ritrovato ad aprirla e non trovarci niente. Come mai, mi son detto, dov'è che ho sbagliato? eppure appare evidente che ogni cosa cerca di ripetersi continuamente, ostinatamente e ogni processo sembra dotato di una sua memoria che glie lo rammenta, ed è a questo punto che mi sono accorto di aver guardato troppo in alto o troppo in basso a seconda della prospettiva; ..ho guardato l'universo non guardandomi più vicino trascurando che il mondo organico è ben differente da quello inorganico dove quest'ultimo non ha bisogno di coscienza per sopravvivere ma segue solo le leggi fisiche con tutte le sue variabili, magari anche in grado di variare la memoria globale.., globale in quanto anche di fronte a catastrofi le particelle elementari conservano sempre la loro memoria anche se varia la materia che le contengono.
E' a questo punto che sfuma il concetto di coscienza universale e mi trovo costretto ad attribuire coscienza solo alla materia organica. Certo tu non hai parlato di coscienza, è stata solo un mio arbitrario inserimento ma forse tra poco si potrà evincere del perché l'ho fatto.
Nella vita organica le particelle elementari sono formate della stessa energia dell'universo ma raggruppate tra loro in maniera tale da poter dare origine alla vita e nel loro insieme la memoria individuale di ogni molecola e atomo non ha niente a che vedere con la memoria del RNA-DNA che ne conserva le informazioni del processo riproduttivo e le caratteristiche ereditarie. La memoria meccanica individuale di ogni molecola e atomo continua ad esistere ma non è cosciente del destino di limitata durata, mentre la coscienza interviene nel processo di sviluppo della vita dove le informazioni cominciano a dar vita ai geni che sono in grado di acquisire attitudini specializzate fino a formare un contenitore completo di cervello e memoria in grado di governare gli stessi geni venutisi a formare, e questi geni.. son proprio dei "geni" dato che sono continuamente in attesa di input capaci di garantir loro il massimo della durata organizzando difese e attacchi come in una guerra strategica. Tutto questo manca all'universo inorganico dove la coscienza viene sopperita dalle sole leggi fisiche che lo governano.
Non ho finito ma per questa sera i neuroni richiedono un meritato riposo e se ti gradirà ascoltarmi tornerò a tediarti ancora domani.
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Riprendo la demente dissertazione che rileggendo mi appare come disordinata anche se al momento in cui premevo i tasti mi sembrava logicamente ordinata.
Ma da cosa dipende questo se non dal fatto che concettualizzare tanti eventi in poche parole porta a trascurarne altre più degne di rilevanza? per riordinare il discorso devo ritornare ai "geni" dove alla fine della trasformazione essi acquistando coscienza della loro limitata durata e tendono a spingere il tutto=uomo a riprodursi clonando se stessi tramite le informazioni memorizzate ed è solo qui che abbiamo finalmente la memoria cosciente.
Per capire il concetto di memoria devo entrare nell'ottica della mia materia, l'elettronica, dove tutto è regolato da puro pensiero logico, perfetto e non intaccato dalla devianza dei sentimenti. In elettronica puoi trovare il vero concetto inequivocabile di memoria (anche se a copia di quella dell'uomo) che permette di costruirla ed esaminarla nei minimi dettagli ripercorrendo avanti e indietro il tempo ad essa legato, una memoria capace di registrare le variazioni di ogni ciclo, di quei cicli che tu stessa ammetti non essere mai perfettamente identici e lo fa trasformando i cerchi-cicli in una linea senza discontinuità. Solo in elettronica si può immaginare e creare una memoria senza coscienza, ma qui è possibile perché quella memoria è stata concepita per essere utilizzata e quindi letta da una mente, anche se non dalla mente che la ha creata, e senza di essa-mente quella memoria sarebbe una massa inerte di silicio inutile a se stessa e al silicio che la contiene e prende vita dalla coscienza della mente che la controlla.
L'errore che normalmente fa l'essere umano è associare termini fittizi a cose e concetti che normalmente usa, pensando che possano essere riportati nel mondo organico governato da semplici leggi fisiche, e nascono idee sempre diverse e fantasiose che portano ad attribuire concetti noti a ciò che è ignoto. Sembra che la mente umana si sforzi di vedere nell'universo le sue stesse caratteristiche e non riuscendoci, addirittura si inventa il divino pur di giustificarle arrivando addirittura a pensare che l'unico essere pensante nell'universo debba essere l'uomo.
Pe riportare il tutto al senso della domanda.., no, non credo che si possa pensare che la memoria universale meccanica possa essere ricondotta alla memoria dell'universo umano. Penso anche che non si possa neanche parlare di memoria ma solo di moto organizzato da leggi fisiche che regolano le forze in gioco. Anche il sole che tu citi ad esempio se conservasse memoria di se stesso, una volta spento o esploso dovrebbe ricrearsi il quel preciso punto per non distruggere quella umanità che si regge proprio su di esso. Se faccio esplodere un pezzo di materia, essa una volta divisa non potrà mai ritrovare la memoria di come era prima.
Anche se la tua visione dell'universo è rivolta al microscopico... non vale pensare che il mio incedere muova l'aria e dietro di me essa si riporti al suo stato primitivo per dire che lo faccia perché abbia memoria della sua posizione ma è solo per la legge dei corpi aeriformi e gassosi, e tutti quei miliardi di processi contemporanei si reggono sulle forze fisiche in gioco, e guai a giocare con quelle forze fisiche! ..e qui concludo dicendo che la scienza, quella che amo e condivido, dovrebbe andare molto cauta nello sperimentare su quelle forze, perché perdendone il controllo potrebbero generare la catastrofe definitiva.
Ecco perché dopo aver tanto pensato e qui detto poco, apro la mano e la ritrovo vuota.