Domanda:
E' davvero così remota l'ipotesi sull'Universo che... -?
anonymous
2009-07-26 04:15:56 UTC
che abbia attivato, in tutte le cose che lo compongono, un processo di memoria identico a quello dell'universo umano?
Non alludo alla memoria consapevole, impressa di ricordi più o meno nostalgici, ma a quella meccanica, la quale consente il ripertersi di uno stesso passaggio al di fuori di ogni possibile casualità.
Da millenni il Sole, ad esempio, brucia. Cosa determinerebbe una tale reiterazione se non un celato provvedimento mnemonico, che è supponibile presenziare in ogni atomo?

Opinioni in merito a una possibile memoria meccanica o altro eventuale processo "conducente" sarebbero molto gradite.

Grazie.
Undici risposte:
Giglio Tigrato
2009-07-26 11:19:18 UTC
interessante... in effetti quelle che noi chiamiamo leggi fisiche potrebbero essere frutto di una "memoria" insita in ogni componente dell'universo, che fa loro ripetere le stesse azioni nelle stesse circostanze. però cosa secondo te possiede questa memoria? ad esempio: le particelle che compongono un atomo hanno memoria della propria vibrazione e rotazione, ma l'atomo intero ha memoria del proprio moto o è una conseguenza del moto delle particelle che lo compongono?

e poi secondo te non si rischia di "umanizzare" troppo l'universo?



vediamo se ho capito: l'essere umano vede solo una parte di ciò che accade in un moto, e lo schematizza assumendo una variabile temporale che rende continuo il processo e lo rende descrivibile con delle leggi matematiche. quello che succede in realtà non è concepibile dalla mente umana allo stesso modo in cui l'occhio umano non vede il passaggio tra un fotogramma e l'altro della pellicola. in quest'ottica ciò che noi chiamiamo leggi fisiche non sono che modelli ad un dato livello di astrazione, che risulta sempre e comunque superabile, come è dimostrato dall'avanzamento delle teorie fisiche nell'ultimo secolo. secondo me la memoria meccanica di cui tu parli potrebbe essere il livello di astrazione successivo per comprendere ciò per cui ora è chiamata in causa la casualità. ci sono già in biologia esempi di sistemi complessi che sembrano avere una forma di memoria, sarebbe interessante capire come estendere questo concetto all'universo intero!
Chiaccy
2009-07-26 11:24:43 UTC
.....domande trp difficili
OverLollo
2009-07-27 11:48:08 UTC
Non è fisica, quasta domanda andava in salute mentale (dato che la sezione pippe mentali non c'è ancora)
etcetera
2009-07-26 13:56:26 UTC
La memoria meccanica d cui chiedi è presente in diversi materiali e viene spiegata attraverso l'isteresi che è la caratteristica di un sistema di reagire in ritardo a una sollecitazione applicata in dipendenza dello stato precedente di cui conserva metaforicamente memoria. Il fenomeno è applicato nella progettazione di varie applicazioni. Particolarmente nota è l' isteresi magnetica in cui un materiale precedentemente magnetizzato conserva un livello di magnetizzazione residua anche quando il campo magnetico è stato spento. Personalmente ho studiato il fenomeno nel campo dei materiali lubrificanti in cui la curva di isteresi è associata alla viscosità del mezzo a cui applichi lo sforzo iniziale cambiandone progressivamente reversibilmente le proprietà fisiche dopo un po' di tempo.

Quindi questo tipo di "memoria" esiste nell' universo, ed è effetto del diverso grado di reciproca interazione tra i singoli elementi che lo costituiscono a livello molecolare come capacità ritardata della materia di rispondere agli impulsi.
Riccardo R
2009-07-28 00:58:45 UTC
rispondo senza leggere tutta la serie di commenti e ricommenti.... x cui scusa se ripeto robe già dette.



scendendo a livello atomico o sub, mi sa che l'ipotesi di memoria meccanica non regge, almeno se vogliamo tenere per buona (come sembra sia) la meccanica quantistica. Per romperti le balle anche su larga scala, ti tirerei fuori qualche teoria del caos che in pratica cancella il determinismo su sistemi complessi (e l'universo mi pare abbastanza complesso) nel senso che se basta una scorreggina di un elettrone ai confini del cosmo per cambiarne la storia, ma , per quanto detto sopra, la scorreggina non può (neanche teoricamente) essere determinata con precisione, non c'è modo quindi di ricostruire con esattezza la storia passata. rimarrebbe un'interessante ipotesi di memoria "statistica", cioè su larga scala e valida "in media". ma mi sa che su questa non mi viene niente di particolarmente intelligente da dirti

ciao
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2009-07-27 21:58:37 UTC
Si, se vogliamo l'universo, ha in memoria il suo modo di divenire, che noi chiamiamo leggi naturali, e prime di presentarci ogni qualsiasi sviluppo, torna indietro a rivederlo, in modo da non creare discrepanze col passato. E' un punto di vista.



Il fatto che cause simili provocino conseguenze simili, si potrebbe dire, è frutto della memoria dell'universo, che gli ricorda sempre di fare divenire le cose in un certo modo.



Se poi ti interessa, l'universo potrebbe anche avere una memoria tale, da permettergli di ripetersi all'infinito. Basti pensare ad un universo che, una volta esploso dal big bang, ricollassi e ne formi un altro. Un universo che pulsa all'infinito, ciclicamente sempre uguale a se stesso.



AGGIUNTA

Non capisco cosa tu intenda con questo tutto, forse hai le idee un po confuse... perchè la teoria del big bang dovrebbe limitare la tua visione?

Quella dell'universo che pulsa, è una teoria non ancora smentita, infatti la sua prova richiede di calcolare la massa intera dell'universo (per vedere se collasserà o meno), e ultimamente si son scoperte nuove particelle che avrebbero cambiato un po le cose riempiendo ancora di più lo spazio... di più non so.
Panter [I am the original]
2009-07-27 11:29:37 UTC
Data la tua imprevedibilità :)....... oso chiederti di desistere dal cancellare la tua domanda dato che non ho il tempo di rispondere prima di questa sera. Anche se con parole non degne di rilevanza avrei piacere di rispondere in merito.

.....

bene, vedo che resisti ed io ritemprato almeno nel fisico da un leggero pasto, provo a dir la mia svolazzando tra logica e fantasia \_/ (stiramento di braccia).



Mi è sempre piaciuto percorrere col pensiero l'idea fantasiosa di un universo dotato di memoria e coscienza, ma nonostante ogni sforzo, alla fine, pur avendo chiuso la mano pensando di averne afferrato il senso... mi son ritrovato ad aprirla e non trovarci niente. Come mai, mi son detto, dov'è che ho sbagliato? eppure appare evidente che ogni cosa cerca di ripetersi continuamente, ostinatamente e ogni processo sembra dotato di una sua memoria che glie lo rammenta, ed è a questo punto che mi sono accorto di aver guardato troppo in alto o troppo in basso a seconda della prospettiva; ..ho guardato l'universo non guardandomi più vicino trascurando che il mondo organico è ben differente da quello inorganico dove quest'ultimo non ha bisogno di coscienza per sopravvivere ma segue solo le leggi fisiche con tutte le sue variabili, magari anche in grado di variare la memoria globale.., globale in quanto anche di fronte a catastrofi le particelle elementari conservano sempre la loro memoria anche se varia la materia che le contengono.

E' a questo punto che sfuma il concetto di coscienza universale e mi trovo costretto ad attribuire coscienza solo alla materia organica. Certo tu non hai parlato di coscienza, è stata solo un mio arbitrario inserimento ma forse tra poco si potrà evincere del perché l'ho fatto.



Nella vita organica le particelle elementari sono formate della stessa energia dell'universo ma raggruppate tra loro in maniera tale da poter dare origine alla vita e nel loro insieme la memoria individuale di ogni molecola e atomo non ha niente a che vedere con la memoria del RNA-DNA che ne conserva le informazioni del processo riproduttivo e le caratteristiche ereditarie. La memoria meccanica individuale di ogni molecola e atomo continua ad esistere ma non è cosciente del destino di limitata durata, mentre la coscienza interviene nel processo di sviluppo della vita dove le informazioni cominciano a dar vita ai geni che sono in grado di acquisire attitudini specializzate fino a formare un contenitore completo di cervello e memoria in grado di governare gli stessi geni venutisi a formare, e questi geni.. son proprio dei "geni" dato che sono continuamente in attesa di input capaci di garantir loro il massimo della durata organizzando difese e attacchi come in una guerra strategica. Tutto questo manca all'universo inorganico dove la coscienza viene sopperita dalle sole leggi fisiche che lo governano.



Non ho finito ma per questa sera i neuroni richiedono un meritato riposo e se ti gradirà ascoltarmi tornerò a tediarti ancora domani.





°°°°°°°

Riprendo la demente dissertazione che rileggendo mi appare come disordinata anche se al momento in cui premevo i tasti mi sembrava logicamente ordinata.

Ma da cosa dipende questo se non dal fatto che concettualizzare tanti eventi in poche parole porta a trascurarne altre più degne di rilevanza? per riordinare il discorso devo ritornare ai "geni" dove alla fine della trasformazione essi acquistando coscienza della loro limitata durata e tendono a spingere il tutto=uomo a riprodursi clonando se stessi tramite le informazioni memorizzate ed è solo qui che abbiamo finalmente la memoria cosciente.



Per capire il concetto di memoria devo entrare nell'ottica della mia materia, l'elettronica, dove tutto è regolato da puro pensiero logico, perfetto e non intaccato dalla devianza dei sentimenti. In elettronica puoi trovare il vero concetto inequivocabile di memoria (anche se a copia di quella dell'uomo) che permette di costruirla ed esaminarla nei minimi dettagli ripercorrendo avanti e indietro il tempo ad essa legato, una memoria capace di registrare le variazioni di ogni ciclo, di quei cicli che tu stessa ammetti non essere mai perfettamente identici e lo fa trasformando i cerchi-cicli in una linea senza discontinuità. Solo in elettronica si può immaginare e creare una memoria senza coscienza, ma qui è possibile perché quella memoria è stata concepita per essere utilizzata e quindi letta da una mente, anche se non dalla mente che la ha creata, e senza di essa-mente quella memoria sarebbe una massa inerte di silicio inutile a se stessa e al silicio che la contiene e prende vita dalla coscienza della mente che la controlla.

L'errore che normalmente fa l'essere umano è associare termini fittizi a cose e concetti che normalmente usa, pensando che possano essere riportati nel mondo organico governato da semplici leggi fisiche, e nascono idee sempre diverse e fantasiose che portano ad attribuire concetti noti a ciò che è ignoto. Sembra che la mente umana si sforzi di vedere nell'universo le sue stesse caratteristiche e non riuscendoci, addirittura si inventa il divino pur di giustificarle arrivando addirittura a pensare che l'unico essere pensante nell'universo debba essere l'uomo.



Pe riportare il tutto al senso della domanda.., no, non credo che si possa pensare che la memoria universale meccanica possa essere ricondotta alla memoria dell'universo umano. Penso anche che non si possa neanche parlare di memoria ma solo di moto organizzato da leggi fisiche che regolano le forze in gioco. Anche il sole che tu citi ad esempio se conservasse memoria di se stesso, una volta spento o esploso dovrebbe ricrearsi il quel preciso punto per non distruggere quella umanità che si regge proprio su di esso. Se faccio esplodere un pezzo di materia, essa una volta divisa non potrà mai ritrovare la memoria di come era prima.



Anche se la tua visione dell'universo è rivolta al microscopico... non vale pensare che il mio incedere muova l'aria e dietro di me essa si riporti al suo stato primitivo per dire che lo faccia perché abbia memoria della sua posizione ma è solo per la legge dei corpi aeriformi e gassosi, e tutti quei miliardi di processi contemporanei si reggono sulle forze fisiche in gioco, e guai a giocare con quelle forze fisiche! ..e qui concludo dicendo che la scienza, quella che amo e condivido, dovrebbe andare molto cauta nello sperimentare su quelle forze, perché perdendone il controllo potrebbero generare la catastrofe definitiva.



Ecco perché dopo aver tanto pensato e qui detto poco, apro la mano e la ritrovo vuota.
manchesterundt
2009-07-27 00:57:51 UTC
ciao!



possiamo fare molte ipotesi.. ma si tratta sempre di parlare di qualcosa di cui non sappiamo niente.. non sappiamo niente dell'universo.. anzi, molto molto poco..

ti posso dire che la tua teoria non è da scartare, anzi.. potrebbe essere plausibile..

nessuno puo sicuramente dire il contrario, poichè è impossibile smentire qualcosa se non puoi dimostrare il contrario.. e in questo caso, ancora non credo che qualcuno sia in grado di farlo..



ciao!
calogerobalsamo
2009-07-26 21:14:09 UTC
Noi siamo l' universo che pernde forma e coscienza per capire e intendere meglio se stesso e in questo modo memorizzare ogni

cosa.
Panter [Alter ego]
2009-07-26 12:37:42 UTC
Penso che più di memoria meccanica trattasi di movimenti legati ad ogni atomo o meglio al suo nucleo. Ogni movimento a livello atomico e subatomico produce azioni e reazioni che si ripetono indefinitamente finché non interviene un qualcosa che ne vari il legame e quindi il comportamento oppure generi reazioni che lo trasformi in altro.

In effetti il ripetersi della stessa azione potrebbe essere considerata una memoria di quella azione ma in realtà essa può essere vista solo come successione di azioni nel tempo o meglio nello spazio-tempo, ma della memoria farebbe anche parte una variazione di quell'azione quando vi è interferenza di un'altra azione. In definitiva la memoria penso debba solo attribuirsi alla successione degli eventi che si susseguono nella determinazione degli eventi ma non penso che tale caratteristica possa essere attribuita ai movimenti degli atomi e dallo scontro di atomi diversi tra loro. Il movimento degli atomi va ricercato nella relazione tra elettromagnetismo forza gravitazionale e distorzione dello spazio-tempo, studi che lasciano intravedere la soluzione ma ancora tutta da scoprire. Se il movimento fosse legato a sola memoria ogni atomo non dovrebbe essere influenzato da altri fattori perché la sua memoria dovrebbe tendere a conservare lo stato originario.



Scusami Cassandra, ma non riesco a vedere perché il movimento ripetitivo possa dipendere da una memoria meccanica e non dal semplice motivo che é regolato dalle leggi della fisica. Tieni presente che, a mio avviso, la tua tesi farebbe supporre che un una molecola continui ad essere nel suo stato solo perché conserva la memoria originaria della sua casuale composizione... nulla vieta di pensarlo ma in realtà quel primo equilibrio è lo stesso che si è creato nell'atomo e ancor prima nel suo nucleo, ma quel primo equilibrio in realtà si è creato in base a quelle leggi della fisica che lo regolano.

Forse si potrebbe parlare di memoria delle leggi più che memoria dei movimenti ma... questo discorso porterebbe oltre in un mondo di pensiero che ancora è in via di sviluppo.



Buona domenica Cassandra



**in effetti Cassandra se leghiamo la memoria al tempo, è giustissimo parlare di memoria del moto come una sorta di punti che rappresentano la memoria degli eventi, ma questa rappresentazione della memoria è una forma artificiosa della nostra mente o è una successione che può essere ripercorsa all'indietro come i fotogrammi della pellicola? o meglio, può una particella procedere ricordando il percorso fatto e ripeterlo continuamente in virtù di un ricordo? non dovrebbe essa essere pensante per poter ricordare? e anche se volessimo con tutta la buona volontà credere in questo pensiero che ricorda, rimane sempre che esso debba essere involontario perché non può essere slegato dalle leggi che lo governano, massa gravità e forza elettromagnetica.



Sul fatto che ogni ciclo non sia mai uguale a se stesso, sono d'accordo ed è proprio per questo che sono contrario a rappresentare il ciclo come un cerchio che si ripete su se stesso ma casomai come una spira che si avvolge su se stessa e questo per tenere la memoria fedele alla realtà degli eventi ma... forse sto divagando.

Io penso che la memoria è l'apparente visione dell'osservatore che guarda al tempo ma mi rimane difficile pensare che il tempo possa avere memoria di se stesso e conseguentemente ogni particella possa avere memoria del suo moto, e questo solo perché dovrei ammettere che tempo e materia possano essere pensanti. Tutte le teorie sono affascinanti ma si arriva ad un certo punto che ognuna dovrebbe scartare l'altra per arrivare a stabilire quella vera. Il pericolo della stasi o immoto è scongiurato dalle ultime teorie che danno per certo che anche una particella di energia che pur apparendo ferma in un certo punto, essa si sposta alternativamente entro 14 dimensioni ma.. non chiedermi perché sono proprio 14, e questa è un'altra teoria, quella delle stringhe.
VECCHIO CANUTO INCAZZATO
2009-07-26 11:45:17 UTC
prima ti do il bentornata e poi cerco di rispondere alla domanda che in effetti non è alla mia portata cerebrale.







mmm.. non credo nella memoria meccanica, è solo che l'universo è infinitamente più grande di noi e ciò che a noi sembra immenso per lui è piccolo. Il sole è nato, sta bruciando e in futuro si spegnerà: è la sua vita solo che la sua dura miliardi di anni e la nostra solo poche decine.









Hai ragione, ma in me neuroni e sinapsi sono in piena crisi d'identità!


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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