CAPIAMO PERCHE' SI UTILIZZA IL CIRCUITO ELETTRICO :
Il circuito elettrico è solitamente formato da un generatore(batteria) che fornisce la d.d.p . dei fili conduttori di materiale a bassa resistività (attitudine di un corpo ad opporre resistenza al moto delle cariche elettriche nel nostro caso elettroni) e da utilizzatori (resistenze R)come ad esempio lampadine.
L'insieme di questi elementi forma un circuito elettrico che per fare un esempio maccheronico è come un autodromo per far correre le macchine, in questo caso chi corre sono le cariche e lo fanno in un ambiente a bassa resistività che è il conduttore.
COSA C'ENTRA IL LAVORO SVOLTO DALLA FORZA ELETTRICA?
La nostra carica q (elettrone e) per muoversi da A a B nel circuito deve essere sollecitata da una forza che è la forza elettrica F ,la quale esiste perchè la batteria fornisce campo elettrico E=F/q, quindi F=E*q (la batteria genera un campo elettrico che è orientato sulla batteria dal polo negativo a quello positivo).
Adesso possiamo dire che sottoposte a questa forza le cariche (elettroni) si muoveranno dal polo negativo della batteria verso il polo positivo nasce così una corrente elettrica che ("ricorda") per convenzione è disegnata in maniera opposta al moto degli elettroni, cioè si muove dal positivo al negativo lungo il circuito.
Riassumendo esiste il campo E della batteria,esiste una F data dal campo la quale fa muovere le cariche dunque c'è uno spostamento , di conseguenza esisterà certamente un lavoro e questo lavoro è d.d.p.=E*lunghezza (in realtà sarebbe d.d.p=l'integrale (E*dl)ma noi consideriamo il caso pratico ).
Questo spiega che quando leggi 5 Volt sulla batteria allora , vorrà dire che il lavoro compiuto dalla batteria per far muovere le cariche da A a B è 5 Joule.
COMPORTAMENTO DELLA d.d.p. NEL CIRCUITO:
Ora sappiamo dell'esistenza di 2 grandezze la I (corrente) nel circuito e la d.d.p. ai suoi capi la relazione che le lega è la I°Legge di Ohm V=R*I (V=d.d.p.;R=resistenza;I=corrente), basta conoscere uno dei 2 dati per ottenere il terzo. Esempio se V=10Volt R=2 Ohm ---> I=V/R=5Ampere.
L'esempio è pero' molto semplice, infatti hai una sola resistenza nel circuito.
VEDIAMO COSA ACCADE IN PRESENZA DI PIU' RESISTENZE IL COLLEGAMENTO IN SERIE:
Disegna un circuito con un Generatore di tensione d.d.p=100 Volt e 3 Resistenze in serie R1=R2=4 Ohm ed R3=2 Ohm.
Dal punto di vista teorico cosa accade? La corrente I che attraversa R1,R2,R3 è la stessa e quando passa nella resistenza cede una certa aliquota di d.d.p. proporzionale al valore della resistenza stessa si ha quindi una "caduta di tensione".
Andiamo a calcolare I (che attraversa le resistenze in serie che è per definizione la stessa)e le d.d.p. su ciascuna resistenza(chiameremo queste d.d.p. V1 , V2,V3).
La Rtot = R1+R2+R3= 4+4+2=10 Ohm (Le resistenze in serie si sommano);
I=V/Rtot= 100/10=10 Ampere V1=R1*I =4*10=40 Volt;V2=R2*I =4*10=40 Volt;
V3=R3*I =2*10=20Volt Volt;
Cosa noti?? Come ha detto la prof la d.d.p. è stata spartita e ne hai dato 40 e 40 ad R1 ed R2 e 20 Ad R3.
Da quanto ho capito ti sei fermato al collegamento in serie quindi non voglio imbrogliarti i pensieri con quello in parallelo...allora mi fermo qui e per completezza ti evidenzio il succo di quanto abbiamo scritto :
1)La Rtot delle R in serie è data dalla loro somma algebrica Rt= R1+R2+.....+Rn.
2)Le R in serie sono attraversate tutte dalla stessa corrente I.
3)In una rete la d.d.p. del generatore è eguale alla somma delle d.d.p dissipate su ogni resistenza, infatti nel nostro caso abbiamo d.d.p =100 V; ma V1+V2+V3=(40+40+20)Volt=100Volt..
.......Se hai bisogno scrivi pure qui sotto vedrò di accontentarti ;)