In questo link trovi un FAQ molto utile ed esaustivo sull'argomento:
http://xoomer.virgilio.it/albpales/Telefonia_mobile/toc-it.htm
Ti cito una piccola parte:
"1) Che cosa sono i ripetitori per telefonia mobile? E ci sono rischi per la salute associati al vivere, lavorare, giocare o andare a scuola nelle vicinanze di un'antenna trasmittente per telefonia mobile?
I ripetitori per telefonia mobile sono radio multicanali a bassa potenza. I telefonini sono radio ricetrasmittenti monocanale a bassa potenza. Quando uno parla usando un telefonino, in realtà parla (contemporaneamente ad altre decine di utenti) con un ripetitore; da lì il segnale si trasmette sulle normali linee telefoniche fisse.
Dato che si tratta di radio ricetrasmittenti, telefonini e ripetitori emettono radiazioni in RF (RadioFrequenza) (questo è il modo in cui funzionano), ed espongono le persone nelle vicinanze a radiazione RF. Comunque, poichè sia i telefonini sia i ripetitori sono di bassa potenza (e corto raggio d'azione), i livelli di esposizione a RF provocati sono generalmente molto bassi.
Vi è consenso nella comunità scientifica, sia negli USA che nel resto del mondo, che la potenza di queste antenne sia decisamente troppo bassa per causare rischi alla salute, a patto che non venga consentito l'accesso diretto alle antenne (v. Q13 e Q14 ).
E' importante prestare attenzione alla differenza fra antenne,gli apparecchi che producono la radiazione in radiofrequenza; e torri o castelli , le strutture su cui le antenne sono montate. Si deve tenere le distanze dalle antenne, non dalle torri che portano le antenne.
E' anche importante rendersi conto che ci sono molti differenti tipi di ripetitori, che variano parecchio in potenza, caratteristiche e possibilità di provocare esposizione a RF."
Seguono poi vari importanti documenti che riguardano le delibere di alcuni stati in materia di salute e antenne.
il rapporto ICNIRP del 1996 [ 1]
le rassegne di Moulder e colleghi del 1999 e del 2000 [ 95, 131 ]
la rassegna della Società Reale del Canada del 2000-2001 [ 99]
il rapporto del gruppo di esperti indipendenti britannici sui telefonini ("Commissione Stewart") [ 128]
il parere IEEE del 2001 [ 26]
la rassegna del 2001 dell'OMS [ 165]
la rassegna 2001 dell' American Cancer Society [ 163]
il rapporto del 2001 dal GAO (USA) [ 168]
il nuovo sito (2002) USA FCC/FDA [189]
il rapporto 2002 del consiglio della sanità olandese [185]
LA PARTE PIU' INTERESSANTE:
"15B) E' vero che alcuni ricercatori hanno dichiarato che ci sono prove che vivere vicino ad una torre trasmittente TV o radio causa un aumento di tumori?
Si e no. Queste dichiarazioni sono state fatte, ma finora nessuna di esse è stata confermata.
Hocking e colleghi [ 28] hanno pubblicato uno studio epidemiologico "ecologico" che paragona comunità "vicine a torri TV" con altre più lontane. Non sono stati misurati gli effettivi livelli di esposizione a RF, ma gli autori calcolano che i livelli di esposizione nelle comunità "vicine a torri TV " variassero fra 0.0002 e 0.008 mW/cm². Nessuna altra fonte di RF viene presa in considerazione, e lo studio è basato su una sola area metropolitana. L'autore riporta un'incidenza elevata del numero totale di leucemie e di quello di leucemie infantili, ma nessun incremento nell'incidenza di tumori cerebrali o di tumori cerebrali infantili.
Nel 1998, McKenzie e colleghi [ 62] hanno ripetuto lo studio di Hocking [ 28]. McKenzie e colleghi hanno osservato la stessa zona, e per lo stesso periodo di tempo; ma hanno fatto una stima più precisa dell'esposizione a RF cui i soggetti andavano incontro nelle varie aree. Essi hanno trovato un aumento di leucemie infantili in un'area prossima alle antenne TV, ma non in altre aree simili prossime alla stessa antenna; e non hanno trovato alcuna correlazione significativa fra l'esposizione a RF e la percentuale di leucemie infantili. Essi hanno inoltre scoperto che la maggior parte delle "leucemie infantili in eccesso" riportate da Hocking e altri erano state rilevate prima che iniziasse la trasmissione TV ad alta potenza 24 ore al giorno. Questa ripetizione dello studio, unita al mancato riscontro in studi più allargati in Gran Bretagna (vedi Q15D ), suggerisce che la correlazione riportata da Hocking e altri [ 28] fosse artificiosa.
Nel 1997, Dolk e colleghi [34] analizzarono un "grappolo" di leucemie e tumori nei pressi di una stazione trasmittente FM/TV di elevata potenza presso Sutton Coldfield, in GB. Essi trovarono che l'incidenza di leucemie adulte e tumori della pelle era elevata nel raggio di 2 km dall'antenna, e che l'incidenza di questi tumori decresceva con la distanza. Non furono trovate associazioni per i tumori al cervello, tumori al seno maschili e femminili, linfomi o altri tipi di cancro.
In seguito a questi risultati, Dolk e colleghi [35] estesero il loro studio ad altre 20 trasmittenti FM/TV ad alta potenza in GB. Fu esaminata l'incidenza di leucemie adulte, melanomi, tumori alla vescica, leucemie infantili e tumori al cervello. Non furono trovati aumenti di incidenze di tumori vicino alle antenne, nè diminuzioni con la distanza. Questo studio esteso non conferma i dati trovati in studi molto più ristretti, come quello degli stessi autori a Sutton Coldfield [34] o quello di Hocking e altri [28] in Australia.
Nel 2002, Michelozzi e altri [196] hanno riportato che l'incidenza di leucemie infantili era elevata nel raggio di 6 km dalle trasmittenti della Radio Vaticana (31 antenne a 4-44 kHz and 0.5-1.6 MHz, con potenze fino a 600.000 W). Gli autori riportano anche livelli elevati di leucemie nei maschi adulti residenti vicino alla stazione trasmittente, ma non nelle femmine.
Nel 2002, Hallberg e Johansson [195] hanno ipotizzato che l'aumento di melanomi riscontrato in Svezia (e altri paesi industrializzati) a partire dal 1960 possano essere attribuite all'esposizione alle trasmissioni radio FM."
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