Un aereo di linea che, privato della spinta dei motori, cadesse come un sasso non verrebbe mai autorizzato al volo. Per sua natura un aereo resta in aria fin quando possiede una certa velocità, superiore alla cosiddetta velocità di stallo.
È chiaro che venendo meno la spinta dei motori l’aereo comincia a rallentare a causa dell’attrito con l’aria e di conseguenza a perdere quota seguendo una traiettoria inclinata. L’inclinazione della traiettoria dipende dal rapporto tra la capacità dell’ala a una data incidenza di creare portanza (la forza di sostentamento, diretta verso l’alto) e la resistenza opposta dall’intero velivolo.
Questo rapporto, detto efficienza, è indipendente dal peso e il suo valore indica quale distanza si può compiere in volo planato in relazione all’ altezza posseduta. Per esempio: un aereo di linea ha un’efficienza di circa 18: se i motori si spengono a mille metri di quota compirà in planata 18 chilometri prima di arrivare a terra. Quindi se un jet di linea avesse una piantata di tutti i motori a 12 mila metri di quota riuscirebbe a percorrere 216 chilometri prima di atterrare.
L’efficienza è fondamentale negli alianti, dato che questi non hanno motore. Gli alianti hanno oggi un’efficienza media di 40 e oltre. L’Eta, modernissimo aliante tedesco, ha un’efficienza intorno a 60.