Sono un EX Fotografo in pensione, e mi sembra che tu faccia confusione, tra il funzionamento, nel nostro occhio umano, q quello del obiettivo.
Se il bulbo oculare non ha imperfezioni, si adatta = regola da solo la messa a fuoco, = immagine limpida, altrimenti occorrono occhiali correttivi.
Le lenti fotografiche, di solito sono composte ad esempio da 7 lenti in tre gruppi, (vuole dire che ci sono lenti incollate insieme, per formare un gruppo).
Poi la messa a fuoco, una volta era manuale, e si basava sul pianale della pellicola, adesso da circa 15 anni ci si affida in maniera vergognosa a quello che decide l'apparecchio fotografico.
Per mettere a fuoco più oggetti a distanze diverse tra loro, lavorando in maniera tradizionale = manuale, ci sono accorgimenti che in automatico sono quasi impossibili, se non con apparecchi carissimi, ad esempio far comparire a fuoco un oggetto a metri, 1,00 ed uno a metri 3,00, sullo stesso fotogramma.
Peccato che i produttori abbiano abolito il tempo di posa chiamato " T " (TI), ma hanno lasciato ancora il tempo " B " (BI).
Non so se ti ho confuso o dato una spiegazione, spero esserti stato utile.
P.S. I produttori di pellicole stanno tornando a produrle, visto i scivoloni di resa del digitale.