Domanda:
Riusciremo ad invecchiare più lentamente utilizzando la relatività di Einstein?
NiHaLiNa
2009-05-17 11:12:02 UTC
La dilatazione relativistica del tempo prevista dalla teoria di Einstein vale per tutti i fenomeni fisici, compresi quelli biologici. Perciò consideriamo due gemelli chiamati Bruno e Carlo.
Se Bruno parte a 20 anni e vaggia nello spazio a una velocità prossima a quella della luce invecchia più lentamente del gemello Carlo rimasto a Terra.
Immaginiamo che la durata del viaggio di Bruno sia pari a 10 anni.Apllicando la formula, per Carlo (quindi sulla Terra!) sono passati invece 71 anni! Quando i due gemelli si incontrano di nuovo, Bruno ha 30 anni, mentre Carlo ne ha 91!!! Sempre se sia ancora vivo!!!

Il paradosso dei gemelli (nome anche di un famoso quadro!) è dunque scientificamente fondato, ma i nuovi strumenti tecnologici ci consentiranno tutto questo?
Cinque risposte:
2009-05-18 03:36:17 UTC
Per un gemello passano 70 anni, per l'altro 10.

Il primo gemello vivrà grossomodo 80-90 o cento anni, idem per il secondo.

Non è che grazie alla relatività ristretta un gemello può prolungare la sua vita fino a 200 anni, può solo (senza avvertire alcun cambiamento nello svolgersi dei suoi eventi) sfalsarsi rispetto alla cronologia dell'altro gemello, rispetto al suo tempo.



Inoltre c'è da fare una piccola correzione: la storia dei gemelli è confermata anche da vari esperimenti , ma essa non è in realtà il "PARADOSSO dei gemelli".



Il "Paradosso dei gemelli" è un discorso, una teoria, che fu portata avanti da Herbert Dingle nel tentativo di smontare le teorie di Einstein sulla relatività ristretta. Egli sosteneva che nella storia dei due gemelli vi fosse l'incertezza di quale gemello sarebbe invecchiato di più, perchè ognuno dei due gemelli, rispetto al proprio sistema di riferimento, avrebbe visto l'altro gemello viaggiare via a velocità elevatissima, mentre a lui sarebbe sembrato di rimanere fermo (un po' come quando stiamo viaggiando in auto e vediamo dai finestrini gli alberi sfrecciare...).

Secondo Herbert Dingle la teoria di Einstein poteva essere applicata in modo speculare fra un gemello e l'altro, dando come risultato il paradosso che entrambi i gemelli dovevano aspettarsi di vedere l'altro gemello più vecchio; quindi, concludeva Herbert Dingle, la teoria di Einstein non poteva essere accettata.



Tale paradosso enunciato da Herbert Dingle però si basava su delle ipotesi errate, su una non corretta applicazione della teoria di Einstein, il quale lo confutò facilmente, dimostrando che non vi è alcun paradosso perchè il sistema di riferimento fermo ed il sistema di riferimento mobile sono univocamente determinati, senza possibilità di "specularità" nell'applicazione della teoria della relatività e quindi anche il gemello che invecchia di più è univocamente determinato.
?
2009-05-18 18:35:59 UTC
bee se fossimo particelle...
?
2009-05-17 21:00:22 UTC
ma scusa non ho capito cosa vuoi dire...cioè se stai chiedendo se sarà possibile viaggiare alla velocità dlla luce è impossibile perchè a quella velocità la massa diventerebbe energia....

se invece chiedevi se sarà possibile disporre in futuro di apparecchi capaci di rallentare il processo di invecchiamento biologico è ovviamente impossibile...
Baroc
2009-05-17 19:02:50 UTC
Al momento gli strumenti tecnologici sono lontanissimi da quello che tu intenderesti.



Ma a parte questo, c'è un errore di fondo. Quello che Bruno farebbe non è vivere più a lungo, ma semplicemente viaggiare in avanti nel tempo.
danie g
2009-05-18 15:00:55 UTC
Rispondi a questo:

Se Bruno Parte e Carlo vede Bruno che si muove a velocita' prossima a c verso destra, Bruno non vede Carlo che si muove con la stessa velocita' verso sinistra?



Se si allora perche' uno deve invecchiare piu' dell'altro?



Ciao


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